
Il Cumino. Il Diabete sotto controllo
Indice:
Il Cumino è una spezia dall’aspetto molto dimesso. Lì nel suo barattolo di vetro, non è visivamente un granché. Il Cumino o Cuminum Cyminum ha dei semini vagamente marroncini e un po’ smorti. Non è piacevole al tatto, anzi è un po’ troppo oleoso, e il sapore non manda certo in onda le papille gustative. È amaro ed ha un che di stantio. L’odore poi, sa di pino vecchio un po’ ammuffito. Ma quando dal vasetto passa alla pentola, subisce una trasformazione degna di cenerentola. Il profumo pungente e amaro si ammorbidisce trasformandosi in un aroma ricco che riporta alla mente il profumo di una taverna messicana. Questo perché il peperoncino da al cibo messicano la sua piccantezza, gli conferisce vivacità. È infatti la spezia per eccellenza della cucina messicana. La fragranza non è paragonabile e null’altro poiché è ricco di cuminaldeide, un composto con proprietà medicinali estremamente attive.
Cumino. Combattere il Diabete
Il Diabete è una malattia caratterizzata da livelli cronicamente elevati di glucosio nel sangue. Tale inondazione di glucosio danneggia i vasi sanguigni di tutto l’organismo aumentando il rischio di malattie cardiovascolari ed ictus, cecità e patologie renali. Ecco come il Cumino ci viene in soccorso
Nell’ambito di uno studio condotto in India, gli scienziati trattarono gli animali da laboratorio affetti da diabete di tipo 2 con cumino o glibenclamide (Diabeta) un farmaco ad azione ipoglicemizzante specifico per il diabete. Scoprirono che entrambi agivano efficacemente nel ridurre i livelli di colesterolo e di trigliceridi ossia i lipidi presenti nel torrente ematico che danneggiano il cuore. Questi sono riscontrati comunemente negli individui affetti da diabete.
Gli animali registrarono anche un calo significativo della glicemia, livelli inferiore di AIC (percentuale di emoglobina che si è legata al glucosio nei globuli rossi e che fornisce una valutazione dei livelli di glicemia a lungo termine) e livelli inferiori di lipidi dannosi ed indicatori flogistici nelle cellule del pancreas, l’organo deputato alla produzione di insulina, ossia l’ormone che regola i livelli di glucosio ematico.
Protezione delle ossa
Spesso viene consigliato di mangiare più proteine della soia o assumere integratori a base di soia per prevenire, ritardare o persino far regredire l’osteoporosi, una malattia che causa la rarefazione del tessuto osseo e che colpisce 10 milioni di americani. Il suggerimento deriva dal fatto che la soia contiene fitoestrogeni, vale a dire composti vegetali che contribuiscono a conservare il calcio nelle ossa. Ebbene ora i ricercatori stanno rivolgendo la loro attenzione al cumino quale possibile agente protettivo poiché anch’esso è ricco di fitoestrogeni. In uno studio di laboratorio, alcuni ricercatori indiani hanno valutato la capacità del cumino di arrestare la perdita ossea in animali affetti da osteoporosi indotta artificialmente. La conclusione degli esperti, degna di nota, suona così:”Il cumino può contribuire ad arrestare la perdita ossea nelle donne in menopausa, e pare essere un buon candidato nello sviluppo di nuovi approcci fitoterapici al trattamento dell’osteoporosi privo di gravi effetti collaterali”.
Cumino. Lotta ai Tumori
Gli oli volatili del cumino e il ricco contenuto di vitamine C ed A lo rendono un potente agente antiossidante e una potenziale arma contro il cancro. Studi condotti su animali hanno evidenziato che:
- Previene la formazione di tumori del colon in ratti nutriti con sostanze cancerogene.
- Riduce il rischio di tumori alla cervice dell’82% rispetto ad animali non trattati con cumino.
- Riduce significativamente l’incidenza di tumori allo stomaco e del fegato.
Tra le altre patologie che il cumino può contribuire a controllare figurano le seguenti:
- Epilessia.
- Avvelenamento da cibo.
- Tubercolosi.
In Cucina
Il cumino è una delle spezie più frequentemente utilizzate per cucinare e lo si ritrova praticamente in tutte le cucine del mondo. Il motivo della sua diffusione è dovuto alla sua grande versatilità. Tenete comunque presente che la spezia appena macinata ha un odore abbastanza pungente che perde poi durante la cottura. Provate ad usare il cumino nei stufati. Oppure:
- Glassate di verdure.
- Salse a base di formaggio.
- Omelette di formaggio.
- Semi tostati nelle marinate.
- Nei mix di spezie.
- Nelle salsine al pinzimonio.
- Nelle lenticchie o al Riso Pilaf.
Curiosità
Per cortesia il vero cumino si faccia riconoscere. Il cumino sembra soffrire di una sorta di crisi d’identità. Non è Kummel. In Europa la popolarità ha ceduto il passo al Kummel, ma quest’ultimo non riesce a reggere il confronto con il vero cumino in piatti quali il chili ed il curry. Non è sesamo nero. Il cumino non è la stessa cosa, né può essere un sostituto del sesamo nero. Questo infatti identifica la spezia indiana nota con il nome Kolonji, rappresenta semi neri e lucidi e viene talvolta definito cumino imperiale, per via del fatto che è decisamente più costoso del cumino. Non è curcumina. Il cumino non ha la benché minima relazione con la curcumina, il principio attivo presente nella curcuma.
(fonte: Le Spezie che salvano la Vita. di Bharat B. Aggarwal - ed. Red!)

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