Sugeli Liguri con cavolfiore ricetta genovese

Sugeli Liguri con cavolfiore ricetta genovese

Gnocchetti Liguri di acqua e farina con cavolfiore

Indice:

La storia degli Gnocchetti liguri detti anche ‘sugeli’ risale a molti anni addietro. Nell’entroterra tra Imperia e Albenga, esiste una cucina tipica, molto povera, nata dalle esigenze dei pastori che abitavano il territorio. Chiamata comunemente “cucina bianca”, le ricette sono caratterizzate da cibi di colore chiaro, prevalentemente bianco. Questa tradizione culinaria, conosce alcune delle paste fresche più note nel catalogo delle ricette nazionali Ricette facilissime da preparare e assai gustose. Tra queste appunto, troviamo i nostri Sugeli.

I Sugeli Liguri

I Sugeli, come tutti gli gnocchi liguri, altrimenti chiamati Trofie nell’entroterra genovese (da non confondere con le Trofiette di Recco) erano anticamente preparati esclusivamente con sola farina bianca e acqua. Per aumentarne il quantitativo e soddisfare le tante bocche in famiglia, veniva spesso mischiata anche con farina di castagne, che all’epoca era considerata una delle farine più povere, dopo ancora di quella di grano. Oggi invece accade il contrario: la castagna, diventata un frutto “impegnativo” da raccogliere, pelare, essiccare e trasformare in farina, raggiunge le tavole e accompagna i piatti di rinomati ristoranti genovesi ed italiani.

Sugeli Liguri impasto

Una volta ottenuto l’impasto, i Sugeli o Gnocchetti liguri, vengono fregiati con il tipico “corpu de diu”, una ditata al centro che li rende simili a delle orecchiette e che generalmente si condiscono con il brusso. Ed è qui che nascono le più prelibate varianti come quella dei Sugeli Liguri con il cavolfiore.

Ingredienti Sugeli Liguri con Cavolfiore

Oggi vi raccontiamo la ricetta di Monica. una giovane ragazza appassionata di natura e di tradizioni antiche, tra cui spicca la sua ammirevole e fantasiosa tintura naturale di lana di pecora, che ha lanciato sul mercato locale genovese con il nome di Anime del Bosco – la Lana dei Bricchi. La ricetta che vi proponiamo oggi è quella della sua nonna Amelia, che preparava nel suo luogo natale, a Riva Ligure (IM). Buon appetito a tutti.

Ingredienti per 4 persone

  • 500 g. di farina di grano tenero
  • acqua q.b.
  • 1 cucchiaio raso di polvere di pomodoro secco
  • 1 cucchiaio raso di polvere di ortica essiccata
  • 1 cucchiaio raso di polvere di salvia essiccata
  • 1 cavolfiore
  • burro q.b.
  • parmigiano q.b.
  • sale q.b.

Preparazione dei Sugeli

Ponete la farina su di una spianarola, facendo la classica fontana al centro dove aggiungerete gradatamente l’acqua a temperatura ambiente. Iniziate ad amalgamare i due ingredienti con entrambe le mani, aggiustando con l’acqua, sino ad ottenere un impasto morbido e liscio, facilmente manleabile da non rimanere appiccicoso alle mani. A piacimento si può aggiungere polvere essiccata di pomodoro, di ortica e di salvia, o solo uno di queste varianti. Ciascuno è libero di seguire i propri gusti e le disponibilità degli ingredienti.

Sugeli con Cavolfiore ricetta ligure

Lasciate riposare l’impasto per circa mezz’ora.

Con un coltello poco affilato, tagliuzzate il composto il piccole parti uguali e lavorare ciascuna di esse facendole scivolare sotto le dita, in modo ondulatorio, avanti ed indietro, in modo da creare delle lunghe fettucce di pasta conica, dall’aspetto di veri e propri “serpentoni”. Suddividete le strisce in piccole parti, grandi circa due dita e schiacciate ciascuno di esso al centro in maniera delicata, con il dito pollice, in modo da creare una specie di conchiglia. Lasciate riposare sulla spianarola cospargendo con un poco di farina.

Preparazione della portata

Ponete l’acqua sui fornelli e portate ad ebollizione e cuocete il cavolfiore. Raggiunto il giusto livello di cottura, colatelo e mettete da parte l’acqua di cottura. 

Riportate l’acqua ad ebollizione, quindi versatevi i sugeli precedentemente lasciati a riposare, dopo averli lavorati con le dita e trasformati nelle classiche forme a conchiglia. La cottura sarà molto veloce. Con una schiumarola estraete i sugeli che verranno a galla in maniera graduale, e adagiateli in un piatto capiente di portata. Aggiungete qualche dadino di burro, il cavolfiore che avrete nel frattempo tagliuzzato grossolanamente e spolverate con il parmigiano reggiano o grana padano gratuggiato.

Prima di servire, è possibile aggiustare con l’aggiunta un filo d’olio EVO a crudo e sale q.b.

Ringraziamo Monica e la sua nonna Amelia per averci gentilmente concesso questa personale ricetta.

Curiosità

Lo sapevate che la parola Trofie, in genovese significa Gnocchi? Si, quella pasta il cui formato è universalmente noto a tutti noi, che vede tra i suoi ingredienti patate lesse oltre ad acqua e farina. Nulla a che vedere con la pasta che abitualmente vediamo condita con il pesto e che prende il nome di Trofiette. Infatti le Trofiette erano la versione più “povera” degli gnocchi, fatti di sola acqua e farina. Le sue origini sono nella Riviera Ligure di Levante, propriamente a Recco, con la sua tradizionale forma allungata, come fossero cavatappi avvitati su se stessi. Non manca chi sostiene che il nome derivi dall’antico termine ligure. “strufuggiâ” cioè strofinare: proprio il movimento manuale che va fatto per crearle, una per una.

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(fonte: Monica Biamonte, Anime del Bosco - Genova)

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Barbara Bernucci

Si occupa della gestione dei contenuti del sito web BioTigullio5Terre.it e dei nostri canali Social Media in particolare di Facebook. Mamma, impiegata, amante della natura e degli animali, delle iniziative sociali e delle arti marziali.

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